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La Corte di Strasburgo condanna l'Italia

  • Piero Spina
  • 27 lug 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo martedì hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali, e in particolare per quanto riguarda l’articolo 8 della Convenzione europea: il diritto al rispetto per la vita privata e familiare. Ora tutti e 47 gli Stati facenti capo alla Cedu sono in teoria costretti a legalizzare l'unione tra persone dello stesso sesso, ma non per forza il matrimonio. La «sentenza di Camera» odierna non è però definitiva, perché entro tre mesi dal pronunciamento l’Italia può chiedere che la causa venga portata davanti alla «Grande Camera», composta da cinque giudici che potrebbero riaprire il caso. Ma il governo è pronto ad adeguarsi, almeno stando alle dichiarazioni del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: «Abbiamo presentato un programma molto preciso sui tempi: dopo le riforme costituzionali a settembre il ddl sarà approvato al Senato prima di entrare nella sessione di Bilancio per il voto finale alla Camera entro fine anno senza modifiche. Recupereremo il tempo perso da altri» (tratto da Corriere.it).

Noi non dubitiamo delle buone intenzioni di chi ci governa ma siamo sicuri che solo tenendo alta l'attenzione degli italiani si può arrivare ad ottenere qualcosa. Tra meno di un mese comincerà il nostro Cammino dei Diritti e cercheremo di dare massima risonanza all'iniziativa.


 
 
 

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